Ogni prima pagina della nostra cara Lettera è per me sempre una grande emozione: non è facile guardare il cursore lampeggiante di word per raccontare in poche righe tanti volti, tante storie che incontro lungo il cammino. I tanti chilometri percorsi per raggiungere un campo scout vicino ad un bosco, sbagliare strada perché metti l’indirizzo sbagliato sul navigatore, mentre ti chiama una signora che ha dimenticato gli occhiali in sacrestia.
Ma anche tanti sorrisi, lacrime, confidenze raccolte, di chi ancora trova il coraggio e la forza di aprire il suo cuore a te e tu spesso cerchi di dire una parola – che spesso lascia spazio ad un abbraccio – per rischiarare un momento difficile (che magari è anche il tuo). Come elencarli tutti? Possiamo solo dire GRAZIE al Signore!
Così di solito questa pagina è scandita dalla pazienza proverbiale di Angelo che mi ricorda: “Don, scusa… l’articolo?” e io che tra una telefonata e l’altra o una serie sterminata di messaggi whatsapp gli rispondo: “Ok, hai ragione… Te lo mando entro oggi!”.
Allora penso che tutto questo sia pienamente in linea con la vita di tutti noi: prendo spunto dalle parole di un libro che una mia carissima amica ha scritto e mi ha appena regalato, “La Trattoria del cardinale”, dove si raccontano cose belle che le persone si scambiano attorno alla tavola. E noi, a san Raffaele, di tavola ce ne intendiamo… eccome! Ma c’è molto di più del semplice mettere persone a tavola: c’è il desiderio di incontrarsi, di darsi tempo per condividere (oltre al cibo) la nostra stessa vita.
All’inizio di ogni anno pastorale guardiamo l’estate appena trascorsa, con il Grest, i vari campi scuola a cui cerchi di partecipare tra un funerale e una Messa domenicale qua e là, i meravigliosi VIP (venerdì in parrocchia) che anche quest’anno abbiamo vissuto in un clima davvero molto bello e fraterno…il nostro Circolo e i nostri volontari… Il tutto inframmezzato da un pranzo a casa dei tuoi genitori che concludi sempre troppo in fretta perché “Dopo ho un incontro, Mà…” mentre tuo nipote sulla porta ti dice “Zio, però… dopo torni? Ti aspetto eh…”.
Penso che la nostra vita scorra così, tra 2 tavole: la “Tavola” che è l’altare in cui il pane e il vino diventano il corpo e il sangue di Nostro Signore e quella tavola dove condividiamo il cibo tutti i giorni. E il tutto per crescere come comunità, come fratelli.
“In un mondo lacerato da lotte e da discordie” (come dice la preghiera eucaristica) chiediamo al Signore di essere luce e sale nel mondo: perché… cosa rimane di una buona ricetta se poi è insipida o c’è troppo sale?
Bene è allora sentire che l’altro è un dono per me, che quella persona forse ha bisogno di uno sguardo, di una telefonata… che c’è qualcuno che desidera entrare a condividere la sua vita con la “tavola” della vita della nostra comunità.
Mi sembra, allora, che il cammino della nostra comunità si sviluppi senza interruzioni con un ritmo talvolta dolce, talvolta più concitato, ma che ci fa dire che il Signore ci accompagna, ci custodisce e ci dona ogni giorno di beneficiare della sua Grazia!
A noi il Signore chiede di guardare la dispensa del cuore, vedere quali ingredienti sono ancora buoni (quali invece chiedono di essere messi via, quali la discordia, la maldicenza, la sfiducia, …) e se c’è qualcosa da chiedere, allora facciamolo senza paura di domandare agli altri e mettendolo in condivisione: offriamo ascolto, misericordia, pazienza, silenzio che cura nell’accogliere… Avremo, allora, quella bella sensazione di cucinare qualcosa di buono e ancora di più la gioia di sederci accanto a qualcuno che, per un mistero bello legato all’Amore di Dio, ci fa sentire al posto giusto e al momento giusto.
Buon inizio anno pastorale e, soprattutto, buon appetito!
Don Eugenio
Per leggere e scaricare integralmente la lettera di settembre, potete cliccare QUI (il file è in formato PDF e pesa circa 1MB).