“Amerai, sarai felice e godrai di ogni bene, ora e nei secoli eterni”
L’indomani della festa della nostra San Raffaele è sempre un momento importante per riflettere assieme su cosa significa “fare festa”. Papa Francesco in Evangelii Gaudium dice che una comunità che porta l’annuncio del vangelo è “gioiosa sa sempre festeggiare. Celebra e festeggia ogni piccola vittoria, ogni passo avanti nell’evangelizzazione”. Quest’anno la Festa è stata accompagnata da un lungo cammino che ha coinvolto tante persone, dove ciascuno ha messo il cuore e la mente per rendere la Festa non tanto un contenitore di eventi, ma espressione di un sentimento che potesse arricchire la nostra Fede in Gesù e farci crescere come comunità in cammino. Non sono mancati tanti spazi in cui trovarsi insieme e lungo la settimana anche tante serate di spiritualità: conoscere qualcosa di più del nostro credere, lasciarci interpellare da vite che rinascono (con don Gianni Castorani), riflettere sull’importanza del perdono con il nostro amico don Marco.
Un nuovo anno pastorale si apre davanti a noi in preparazione al Giubileo e pochi giorni fa il Vescovo Nicolò ha pubblicato la sua prima lettera pastorale: Amerai, sarai felice e godrai di ogni bene, ora e nei secoli eterni. Questo testo è ricco di tanti spunti, di considerazioni, idee, prospettive, che riguardano tutti e in cui tutti sono (anzi SIAMO!) coinvolti a prendere parte. Si parla di famiglia, di parrocchia, di Liturgia, di vita cristiana… e di quanto tutto questo sia intimamente connesso. Infatti non si può vivere senza Eucarestia, non si può essere cristiani credibili se ci dimentichiamo di guardare negli occhi chi ci è accanto, o il grido di sofferenza di chi si sente solo.
Alcuni giorni fa ho letto sulla pagina Facebook di un mio caro amico prete don Alessandro Paolino (con cui ho studiato a Roma) una domanda di una sua alunna durante il corso di Teologia Pastorale. In mezzo ad una Chiesa molto proiettata al “fare”, lei chiede: “Ma questa Chiesa prega?”. E noi, preghiamo? È una domanda che affonda all’essenziale della nostra Fede: siamo chiamati, oggi come non mai, a volgere il nostro sguardo su Gesù, sul chiederci sempre se i nostri pensieri e la nostra vita sono guidati dallo Spirito Santo. Non a caso Papa Francesco ha appena pubblicato un documento sul Sacro Cuore di Gesù, intitolato Dilexit nos (“ci ha amati”). Penso davvero che ogni giorno in cui cresciamo nell’amore al Signore e alla Chiesa, quando scegliamo di non voltarci dall’altra parte perché le cose ci “scomodano”, quando ci sentiamo perdonati perché amati… allora facciamo esperienza di questo grande cuore dove ciascuno trova spazio e che è il cuore stesso di Gesù.
Don Eugenio
Per leggere e scaricare integralmente la lettera di novembre, potete cliccare QUI (il file è in formato PDF e pesa circa 1,17MB).
La lettera pastorale del Vescovo può essere scaricata QUI (file PDF di 2,24MB circa).