Uno sguardo alla vita

Nonostante il clima ci faccia gustare ancora gli strascichi di un piacevole ottobre, siamo entrati nell’autunno. Abbiamo ancora il cuore colmo di gratitudine per la Festa di inizio anno pastorale e piano piano riprendono le attività dell’anno: gli incontri di catechismo, le attività dei vari gruppi, anche se – come dico spesso – cambia solo il ritmo, ma anche la nostra estate è sempre ricca di vitalità e di incontri personali.
Ci prepariamo a vivere il mese di Novembre tenendo sempre uno sguardo sulla vita: il 1 novembre festeggiamo la solennità di Tutti i Santi e il 2 novembre è dedicato ai nostri cari defunti. Sappiamo bene come in questi anni il tema “morte” sia sempre qualcosa su cui è meglio tacere… ma se lo guardiamo bene e alla luce della Resurrezione di Gesù, essa può essere una grande risorsa per aiutarci a vivere meglio.
Forse per apprezzare ancora di più la nostra vita, non possiamo perdere di vista qual è la nostra mèta: il Cielo. E magari passare ogni tanto a quello che gli anziani chiamavano “il campo santo”, il cimitero, in cui portare un fiore, dire una preghiera per coloro che ci hanno preceduto nella Fede e dormono il sonno della pace.
Anche a me capita ogni tanto di andare al cimitero a trovare i miei cari e spesso lo faccio con i miei genitori. Fin da piccolo, mi ha sempre incuriosito guardare le foto sulle varie tombe, a volte sbiadite dagli anni, e notare che in alcune non ci sono più fiori, oppure ce n’è qualcuno rinsecchito. I miei genitori prendevano spesso qualche fiore in più per quelle persone. Così quando anche io sono lì, dopo aver sostato un po’ in preghiera davanti a mia sorella Sara (e ai miei nonni) penso alle loro vite, alle loro storie, a chi pensava di credersi padrone del mondo (o a chi si credeva “indispensabile” al mondo), a chi ha incontrato la morte troppo presto o anche troppo tardi.
Recentemente con Marco Corona in una puntata di “Parole in Circolo” abbiamo incontrato una nostra amica, Lucia Renati. Lei ci ha detto che, dopo aver vissuto un tragico lutto in famiglia, rimase colpita dal fatto che per lei il mondo fosse crollato, ma che in realtà il “mondo” avrebbe continuato il suo corso. E lei ne ha saputo fare non solo un’occasione di riscatto, ma una vera e propria professione diventando giornalista professionista.
La morte è una grande maestra di vita, se la viviamo con il Signore: solo Lui ci aiuta a non averne paura… o meglio a non lasciarci schiacciare dalla paura. Il Prefazio della Liturgia dei defunti, infatti, dice: “…ai tuoi fedeli la vita non è tolta, ma trasformata”. È bello pensarla così, come qualcosa di nuovo che si dischiude ai nostri occhi, anche se spesso ci lascia un grande senso di vuoto nel cuore.
Così, anche l’inizio dell’Avvento che quest’anno ci donerà ancora un cammino in preparazione al Santo Natale, possa essere l’occasione di una nuova nascita per il nostro cuore, per rafforzare un po’ la preghiera, per custodire il nostro parlare (non sempre lo facciamo!), per guardare con fiducia il tempo che abbiamo davanti a noi e spenderlo nel Signore.

Don Eugenio

Per leggere e scaricare integralmente la lettera di ottobre, potete cliccare QUI (il file è in formato PDF e pesa circa 2,6MB).

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