Buona Pasqua!
Nel momento in cui va in stampa questo giornalino, viviamo con grande attesa il momento in cui Papa Francesco consacrerà Russia e Ucraina alla Madonna, all’interno di questo tempo caratterizzato da grande preoccupazione e tensione a causa della guerra.
Pensare alla Pasqua di resurrezione in questo tempo di incertezza potrebbe depositare nel cuore questo dubbio: “Come si fa a pensare ad una resurrezione se intorno a noi sembra essersi fermato tutto al buio del venerdì santo?” Ma proprio qui è nascosta una grande opportunità per noi: questo è un tempo di preparazione, un tempo che aprirà cieli nuovi e terra nuova. Viviamo i primi passaggi di ascolto nei gruppi sinodali, che si stanno rivelando un’occasione di incontro e di ascolto delle voci più disparate (anche quelle che hanno il colore di uno “sfogo”, come Chiesa non abbiamo paura di ascoltare, ma anche di accompagnare nella verità).
In tutto questo siamo interpellati ancora una volta da una Storia che desidera compiersi con la nostra vita, insieme all’aiuto del Signore Gesù, che non ci lascia mai da soli.
Si fa strada, dunque, un’altra domanda: “Siamo sicuri che la guerra sia solo qualcosa lontano da noi?” Quanta sofferenza leggiamo nei volti delle persone che incontriamo; quanto forte è per noi il virus dell’egoismo, della preghiera che lascia il posto allo sparlare gli uni degli altri credendoci esperti in tutto, tranne che nella misericordia. Invece Gesù, con la sua croce e la sua resurrezione, ha inaugurato una volta per sempre un tempo di rinascita e di vita piena, che si rinnova ogni volta! Mi piace guardare al crocifisso della nostra chiesa: il suo capo reclinato posto sopra al tabernacolo ci dice la croce non è l’ultima parola, ma che Gesù è vivo e presente nell’Eucarestia. Poi è molto bello vedere che poco più in là troviamo la Vergine Maria, che come Madre veglia e conosce i cuori di ciascuno di noi.
Il Signore, infatti, conosce bene le nostre debolezze, i nostri “propositi quaresimali” (talvolta fatti più per “farci belli” che per convertire davvero il nostro cuore): ma Lui li guarda come offerta da parte nostra e li benedice sempre. Che bello quest’anno poter andare per strada per le “benedizioni di prossimità” e vedere tante persone che scendono in strada, che ti salutano dalla finestra di casa… persone con cui scambiare una parola, trovarsi insieme nel nome di Gesù come Chiesa. È una Grazia grande: è per ciascuno di noi un dono che cambia il cuore e ci fa sentire che solo “uscendo” da noi stessi incontriamo Gesù nel fratello! La Pasqua è questo passaggio: non stare fermi nel nostro oggi, ma guardare con fiducia a Gesù crocifisso contemplando il passaggio verso la resurrezione.
E come diceva don Tonino Bello: «Il Signore è Risorto proprio per dirvi che, di fronte a chi decide di “amare”, non c’è morte che tenga, non c’è tomba che chiuda, non c’è macigno sepolcrale che non rotoli via». Sia, allora, una buona Pasqua per ciascuno di noi, per le nostre famiglie: un momento di resurrezione vera e di vita piena in Gesù Cristo!
don Eugenio
Per leggere e scaricare integralmente la lettera di aprile, potete cliccare QUI (il file è in formato PDF e pesa circa 2,5MB).